Ricercatori spagnoli sviluppano "anticorpi intelligenti" contro il cancro ovarico.

La CRIS Cancer Foundation sta attualmente conducendo due progetti per il trattamento del cancro ovarico basati sugli "anticorpi intelligenti", vale a dire coniugati farmaco-anticorpo (ADC) che attaccano solo le cellule tumorali, preservando il tessuto sano della paziente e bloccando la crescita del tumore.
Il tumore ovarico rappresenta una delle sfide più grandi in oncologia, poiché nella maggior parte dei casi la diagnosi avviene in fase avanzata , quando la malattia si è già diffusa in tutto il corpo e le opzioni terapeutiche sono più limitate. In questo senso, le terapie ADC offrono una speranza, combinando gli anticorpi, che sono molecole biologiche in grado di riconoscere le proteine tumorali, con l'efficacia di farmaci altamente potenti.
Trattamento anche nelle cellule metastaticheUno dei progetti CRIS ha permesso ai ricercatori di identificare una proteina presente principalmente nelle cellule del cancro ovarico e raramente in quelle sane. Questa scoperta ha permesso agli esperti di sviluppare una terapia basata sull'ADC in grado di riconoscere e distruggere efficacemente le cellule tumorali, prevenendo al contempo danni alle cellule sane.
Le sperimentazioni di questa terapia su modelli cellulari, utilizzando cellule di cancro ovarico umano e animali, hanno dimostrato che i tumori crescono molto meno, anche nelle cellule metastatiche ottenute da pazienti reali, e che sono molto più aggressivi.
È stato dimostrato che questo nuovo ADC è sicuro e potente anche a basse dosi , il che ne faciliterebbe lo sviluppo come nuova terapia e potrebbe persino essere più efficace di altri trattamenti attualmente disponibili.
"Il fatto che il trattamento possa funzionare anche sulle cellule metastatiche è un'ottima notizia, perché è proprio la malattia disseminata a rappresentare la sfida più grande nel cancro ovarico", ha sottolineato il Dott. Atanasio Pandiella, co-direttore del CRIS Ovarian Cancer Project.
Arresto della divisione delle cellule tumoraliL'altro filone di ricerca su cui stanno lavorando i ricercatori riguarda una seconda proteina, anch'essa presente nel cancro ovarico. Partendo da un anticorpo già noto e approvato per altri tipi di tumori, hanno sviluppato un nuovo trattamento, sempre sotto forma di ADC, che blocca la capacità delle cellule tumorali di dividersi e ne innesca la morte.
Questa terapia ha dimostrato grande efficacia nel rallentare la crescita del tumore nei modelli sperimentali , inducendo la morte cellulare in meno di 24 ore. Questo ADC interferisce con il processo di moltiplicazione cellulare, che è ciò che le cellule tumorali utilizzano per crescere in modo incontrollato.
Entrambi i progetti hanno mostrato risultati molto promettenti in laboratorio e il team di ricerca sta lavorando allo sviluppo di un proprio anticorpo per procedere con le future sperimentazioni cliniche, con l'obiettivo di garantire che i benefici ottenuti raggiungano l'ospedale e i pazienti il prima possibile.
Inoltre, i ricercatori stanno esplorando la possibilità di utilizzare questi anticorpi come strumento prognostico, in modo che campioni di sangue, ovvero biopsie liquide, possano determinare se un paziente sta rispondendo alle terapie.
Se questa strategia venisse confermata, permetterebbe non solo di rendere più efficaci i trattamenti contro il cancro , ma anche di monitorare la risposta dei pazienti in modo semplice e meno invasivo, studiando questa proteina con un semplice esame del sangue.

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20minutos